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Gli ultimi venti anni di riflessioni teoriche, metodologiche e operative sui temi del paesaggio dimostrano che la questione è ancora aperta: come definire il paesaggio? Come perseguire gli obiettivi di qualità paesaggistica? Come le comunità potranno vivere in paesaggi vivi e in evoluzione? L'urbanistica ha gli strumenti per generare nuovi paesaggi di qualità? Queste riflessioni - e queste domande - tuttavia non tengono in considerazione una questione chiave: la Convenzione Europea del Paesaggio mira fondamentalmente al soddisfacimento di un nuovo diritto dell'Uomo, cioè il Diritto al Paesaggio, che deve ancora trovare nel contesto dell'Era Urbana una nuova collocazione concettuale e operativa. Il libro offre una disamina delle questioni chiave del paesaggio e una articolazione dei possibili contributi necessari allo sviluppo del Diritto al Paesaggio in un mondo radicalmente cambiato dalla prima stesura della Convenzione, in cui non possiamo più fermarci alla constatazione che l'Uomo nell'Antropocene ha cambiato in profondità il Pianeta. Attraverso la rilettura di numerosi punti di vista teorici e metodologici, sia propri sia esterni alla disciplina delle scienze della pianificazione territoriale e dell'urbanistica, e attraverso la presentazione di un campionario di strumenti, opportunità e situazioni territoriali in cui è possibile contribuire alla crescita di città e territori del "buon Antropocene", il volume vuole quindi essere una guida alla scoperta della sapienza del Paesaggio.